ArchiTalks | Un piccolo gesto plastico: B&B Torreforte a Furnari (ME)
Architalks
Director: Francesco Calabrese | Copy: Giulia Bonanno
Da anni ormai vediamo i nostri centri storici trasformarsi sempre più in alberghi diffusi, sostituendo il ciclo economico delle botteghe e delle diverse attività commerciali per rispondere invece alla domanda crescente del turismo che imperversa frenetico, soprattutto durante la bella stagione. Non è quindi inusuale vedere operazioni di conversione e di riqualificazione di piccoli e grandi edifici in strutture ricettive, un fenomeno presente in egual misura sia nelle grandi città che nelle piccole realtà di provincia.
Ma è possibile lavorare su una destinazione d’uso estremamente comune (come quella della ricettività) trasformandola in un’occasione non solo per riqualificare uno spazio urbano, ma allo stesso tempo creare un elemento distintivo e dal forte impatto visivo?
Bodàr – Bottega d’architettura – ci riesce magnificamente con un progetto a Furnari, una piccola realtà nella provincia di Messina. Qui il carattere anonimo di una delle tante strade di quello che una volta era un borgo di pescatori, viene stravolto da un volume su un lotto stretto e allungato che oggi ospita una casa vacanze.

La distribuzione interna è semplice e ben definita: tre camere al piano terra e due al primo piano, tutte distribuite dalla scala – spostata rispetto alla posizione originaria in modo da essere baricentrica alla composizione – che infine conduce al secondo piano in cui si trova la cucina, all’interno di un volume spiovente, e un terrazzo.


Ma se negli spazi interni la nuova destinazione d’uso ha comportato una modulazione degli spazi e del sistema distributivo ridotto all’ essenziale, sul lavoro fatto esternamente al volume i progettisti hanno dato il loro meglio, unendo necessità progettuali con una forte volontà di distinzione formale, interpretando il carattere vernacolare del contesto e dell’edificio originale portandolo in una dimensione contemporanea.
Partendo dal volume iniziale e dalla necessità di acquisire più luce all’interno degli ambienti, il progetto opera per sottrazione della materia, mantenendo le stesse aperture ma riorganizzandole e allineandole secondo assi ridefiniti e, in corrispondenza di ognuna, disegna delle strombature -già presente in forma semplice nel vecchio edificio- con tagli murari obliqui e con diversi angoli di inclinazione per raccogliere fino all’ultimo raggio di luce del giorno.


La strombatura di porte e finestre viene enfatizzata anche dalla scelta cromatica che gioca tutta su colori neutro caldi e che varia dal prospetto alle svasature del muro. Questi pochi accorgimenti danno vita ad un gioco nel quale al variare della luce nel corso della giornata, variano anche le ombre definite dalle strombature, interagendo in modo dinamico con la superficie del prospetto.


“Uno spazio privato che guarda, e si fa guardare, dallo spazio pubblico”, un intervento consapevole, ben pensato ed elaborato con precisione quasi chirurgica capace di trasformare un vecchio fabbricato in una architettura tutta nuova, dando vita a quello che gli stessi progettisti definiscono “un piccolo gesto plastico”.
I progettisti
Bottega di Architettura è uno studio di architettura nato nel 2003 e che ha sedi a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) e Firenze, composto da Francesco Messina, Giuseppe Messina e Marco Messina. Bodàr è anche “un programma culturale” che si traduce in una personale forma di ricerca, sospesa tra linguaggio e forma della disciplina dell’Architettura. Bodàr, all’interno del raggruppamento guidato dallo Studio Corvino+Multari, ha conquistato il terzo posto nel concorso per il Parco del Ponte, l’intervento per la sistemazione della Val Polcevera in corrispondenza del nuovo Ponte Morandi, concorso internazionale vinto dall’architetto Stefano Boeri.
Website: https://www.bodar.it/
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Director: Francesco Calabrese | Copy: Giulia Bonanno
Da anni ormai vediamo i nostri centri storici trasformarsi sempre più in alberghi diffusi, sostituendo il ciclo economico delle botteghe e delle diverse attività commerciali per rispondere invece alla domanda crescente del turismo che imperversa frenetico, soprattutto durante la bella stagione. Non è quindi inusuale vedere operazioni di conversione e di riqualificazione di piccoli e grandi edifici in strutture ricettive, un fenomeno presente in egual misura sia nelle grandi città che nelle piccole realtà di provincia.
Ma è possibile lavorare su una destinazione d’uso estremamente comune (come quella della ricettività) trasformandola in un’occasione non solo per riqualificare uno spazio urbano, ma allo stesso tempo creare un elemento distintivo e dal forte impatto visivo?
Bodàr – Bottega d’architettura – ci riesce magnificamente con un progetto a Furnari, una piccola realtà nella provincia di Messina. Qui il carattere anonimo di una delle tante strade di quello che una volta era un borgo di pescatori, viene stravolto da un volume su un lotto stretto e allungato che oggi ospita una casa vacanze.

La distribuzione interna è semplice e ben definita: tre camere al piano terra e due al primo piano, tutte distribuite dalla scala – spostata rispetto alla posizione originaria in modo da essere baricentrica alla composizione – che infine conduce al secondo piano in cui si trova la cucina, all’interno di un volume spiovente, e un terrazzo.


Ma se negli spazi interni la nuova destinazione d’uso ha comportato una modulazione degli spazi e del sistema distributivo ridotto all’ essenziale, sul lavoro fatto esternamente al volume i progettisti hanno dato il loro meglio, unendo necessità progettuali con una forte volontà di distinzione formale, interpretando il carattere vernacolare del contesto e dell’edificio originale portandolo in una dimensione contemporanea.
Partendo dal volume iniziale e dalla necessità di acquisire più luce all’interno degli ambienti, il progetto opera per sottrazione della materia, mantenendo le stesse aperture ma riorganizzandole e allineandole secondo assi ridefiniti e, in corrispondenza di ognuna, disegna delle strombature -già presente in forma semplice nel vecchio edificio- con tagli murari obliqui e con diversi angoli di inclinazione per raccogliere fino all’ultimo raggio di luce del giorno.


La strombatura di porte e finestre viene enfatizzata anche dalla scelta cromatica che gioca tutta su colori neutro caldi e che varia dal prospetto alle svasature del muro. Questi pochi accorgimenti danno vita ad un gioco nel quale al variare della luce nel corso della giornata, variano anche le ombre definite dalle strombature, interagendo in modo dinamico con la superficie del prospetto.


“Uno spazio privato che guarda, e si fa guardare, dallo spazio pubblico”, un intervento consapevole, ben pensato ed elaborato con precisione quasi chirurgica capace di trasformare un vecchio fabbricato in una architettura tutta nuova, dando vita a quello che gli stessi progettisti definiscono “un piccolo gesto plastico”.
I progettisti
Bottega di Architettura è uno studio di architettura nato nel 2003 e che ha sedi a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) e Firenze, composto da Francesco Messina, Giuseppe Messina e Marco Messina. Bodàr è anche “un programma culturale” che si traduce in una personale forma di ricerca, sospesa tra linguaggio e forma della disciplina dell’Architettura. Bodàr, all’interno del raggruppamento guidato dallo Studio Corvino+Multari, ha conquistato il terzo posto nel concorso per il Parco del Ponte, l’intervento per la sistemazione della Val Polcevera in corrispondenza del nuovo Ponte Morandi, concorso internazionale vinto dall’architetto Stefano Boeri.
Website: https://www.bodar.it/