ArchiTalks | Un Riad all’italiana – Casa Talìa a Modica
Architalks
Director: Francesco Calabrese | Copy: Giulia Bonanno
La città di Modica sarà anche famosa per la sua tradizione legata alla produzione del famoso cioccolato eppure, alle persone che l’hanno visitata almeno una volta, vengono subito in mente i colori caldi e delicati della pietra calcarea dei monti Iblei illuminata dal sole, con i suoi splendidi vicoli e le scalinate abbracciate alla montagna.
Situata nel cuore della Val di Noto, è una città vivace e movimentata, costruita su diversi livelli e divisa in quartieri che hanno anime e caratteristiche diverse, attraversati dal viavai dei turisti tutto l’anno. Assieme ad altre città limitrofe, tutte ricostruite dopo il terremoto del 1693 che ne ha devastato completamente la memoria urbanistica, rappresenta uno degli esempi del barocco siciliano al suo meglio. Infatti il volto attuale di questa parte dell’Isola è il risultato di una ricostruzione delle città pensate come opere d’arte, in uno stile che viene comunemente chiamato “barocco del Val di Noto” e che rappresenta una delle massime espressioni del Tardo Barocco Europeo, dal 2002 patrimonio dell’Unesco.
Non è quindi strano pensare di innamorarsi del fascino indiscusso di questa città, ed è quello che è successo a Marco Giunta e Viviana Haddad, due architetti di origini e formazione milanese, che hanno deciso di trasferirsi definitivamente in Sicilia e dare vita a Casa Talìa, un albergo diffuso diventato un piccolo gioiello incastonato nella città ragusana.


Questa isola nell’Isola è una piccola oasi nel centro storico della città, un’originale struttura ricettiva che riprende lo stile del Riad marocchino e lo reinterpreta nel rispetto delle preesistenze, arredando gli interni con semplicità e curando la scelta di oggetti che raccontano la “sicilianità” e il loro vissuto. in una dimensione immersiva e con una vista privilegiata sugli splendidi monumenti Tardo Barocchi.

Il progetto si ispira alle tipiche abitazioni arabe della Medina, in cui le singole stanze o piccole dimore, disposte su diversi livelli naturali del terreno, non comunicano tra loro ma si affacciano tutte su uno spazio centrale, luogo di passaggio e d’incontro. Il giardino interno si rivela infatti un elemento progettuale fondamentale: funzionale ed esperienziale allo stesso tempo. Tutte le dimore fanno da cornice a questa verdeggiante macchia mediterranea che, con i suoi alberi da frutto, agrumi e fichi d’india, ti trasporta in un viaggio sensoriale di colori e profumi che attraversa Oriente ed Occidente.



Tutte le stanze hanno un terrazzino o un balcone che si affaccia sulla città storica, e si ispirano alle culture che hanno lasciato il segno del loro passaggio in Sicilia. L’attenzione posta nella scelta di materiali naturali e tipici della tradizione siciliana, genera atmosfere ibride e avvolgenti in cui riferimenti culturali, le estetiche e le tradizioni diverse emergono delicatamente in tanti piccoli dettagli sapientemente distribuiti nei diversi ambienti. La scelta dei colori è coerente in tutti gli spazi e si orienta perlopiù su colori neutri, intervallati da azzurri desaturati, o da elementi che ricalcano le atmosfere e i colori del deserto.



Per quanto riguarda i materiali, fa da padrona la pietra a vista sui muri che incontra in alcuni casi i tetti in canne, in altri il pavimento in cotto con decorazioni arabe, ceramiche blu e bianche alle pareti e ceramiche policrome.
Oasi di tranquillità nel centro abitato di una delle città gioiello del barocco siciliano, Casa Talìa rappresenta non solo un elegante esempio di riqualificazione architettonica di una preesistenza, ma anche un luogo che racchiude una sua filosofia: quella del viver lento e del valore del tempo. La scelta controcorrente di chi, passando da questi luoghi, ha deciso di fermarsi ed esplorarne il potenziale, prediligendo lo slowliving allo stile di vita della città.
I progettisti
Architetti di formazione milanese, Marco Giunta e Viviana Haddad sono una coppia nella vita e sul lavoro. Designer ricercato, Marco Giunta si occupa di ricerca e produzione dell’ambito della cartotecnica, oltre a dedicarsi a collaborazioni universitarie. Viviana Haddad, seguito il marito in Sicilia, si dedica prevalentemente al restauro di case negli antichi centri.
Website: http://www.viviana-haddad.com/
Foto credits: Andrea Ferrari
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ArchiTalks | Un Riad all’italiana – Casa Talìa a Modica
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Director: Francesco Calabrese | Copy: Giulia Bonanno
La città di Modica sarà anche famosa per la sua tradizione legata alla produzione del famoso cioccolato eppure, alle persone che l’hanno visitata almeno una volta, vengono subito in mente i colori caldi e delicati della pietra calcarea dei monti Iblei illuminata dal sole, con i suoi splendidi vicoli e le scalinate abbracciate alla montagna.
Situata nel cuore della Val di Noto, è una città vivace e movimentata, costruita su diversi livelli e divisa in quartieri che hanno anime e caratteristiche diverse, attraversati dal viavai dei turisti tutto l’anno. Assieme ad altre città limitrofe, tutte ricostruite dopo il terremoto del 1693 che ne ha devastato completamente la memoria urbanistica, rappresenta uno degli esempi del barocco siciliano al suo meglio. Infatti il volto attuale di questa parte dell’Isola è il risultato di una ricostruzione delle città pensate come opere d’arte, in uno stile che viene comunemente chiamato “barocco del Val di Noto” e che rappresenta una delle massime espressioni del Tardo Barocco Europeo, dal 2002 patrimonio dell’Unesco.
Non è quindi strano pensare di innamorarsi del fascino indiscusso di questa città, ed è quello che è successo a Marco Giunta e Viviana Haddad, due architetti di origini e formazione milanese, che hanno deciso di trasferirsi definitivamente in Sicilia e dare vita a Casa Talìa, un albergo diffuso diventato un piccolo gioiello incastonato nella città ragusana.


Questa isola nell’Isola è una piccola oasi nel centro storico della città, un’originale struttura ricettiva che riprende lo stile del Riad marocchino e lo reinterpreta nel rispetto delle preesistenze, arredando gli interni con semplicità e curando la scelta di oggetti che raccontano la “sicilianità” e il loro vissuto. in una dimensione immersiva e con una vista privilegiata sugli splendidi monumenti Tardo Barocchi.

Il progetto si ispira alle tipiche abitazioni arabe della Medina, in cui le singole stanze o piccole dimore, disposte su diversi livelli naturali del terreno, non comunicano tra loro ma si affacciano tutte su uno spazio centrale, luogo di passaggio e d’incontro. Il giardino interno si rivela infatti un elemento progettuale fondamentale: funzionale ed esperienziale allo stesso tempo. Tutte le dimore fanno da cornice a questa verdeggiante macchia mediterranea che, con i suoi alberi da frutto, agrumi e fichi d’india, ti trasporta in un viaggio sensoriale di colori e profumi che attraversa Oriente ed Occidente.



Tutte le stanze hanno un terrazzino o un balcone che si affaccia sulla città storica, e si ispirano alle culture che hanno lasciato il segno del loro passaggio in Sicilia. L’attenzione posta nella scelta di materiali naturali e tipici della tradizione siciliana, genera atmosfere ibride e avvolgenti in cui riferimenti culturali, le estetiche e le tradizioni diverse emergono delicatamente in tanti piccoli dettagli sapientemente distribuiti nei diversi ambienti. La scelta dei colori è coerente in tutti gli spazi e si orienta perlopiù su colori neutri, intervallati da azzurri desaturati, o da elementi che ricalcano le atmosfere e i colori del deserto.



Per quanto riguarda i materiali, fa da padrona la pietra a vista sui muri che incontra in alcuni casi i tetti in canne, in altri il pavimento in cotto con decorazioni arabe, ceramiche blu e bianche alle pareti e ceramiche policrome.
Oasi di tranquillità nel centro abitato di una delle città gioiello del barocco siciliano, Casa Talìa rappresenta non solo un elegante esempio di riqualificazione architettonica di una preesistenza, ma anche un luogo che racchiude una sua filosofia: quella del viver lento e del valore del tempo. La scelta controcorrente di chi, passando da questi luoghi, ha deciso di fermarsi ed esplorarne il potenziale, prediligendo lo slowliving allo stile di vita della città.
I progettisti
Architetti di formazione milanese, Marco Giunta e Viviana Haddad sono una coppia nella vita e sul lavoro. Designer ricercato, Marco Giunta si occupa di ricerca e produzione dell’ambito della cartotecnica, oltre a dedicarsi a collaborazioni universitarie. Viviana Haddad, seguito il marito in Sicilia, si dedica prevalentemente al restauro di case negli antichi centri.
Website: http://www.viviana-haddad.com/
Foto credits: Andrea Ferrari